ANTEPRIMA NAZIONALE

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L’antropologa e regista Carolina Arias Ortiz  torna nella casa natale in Costa Rica per cercare di ricostruire il rapporto travagliato con il padre. Affascinata dalla permanenza degli oggetti – i libri di sua madre, i frammenti di antiche ceramiche e l’emozione che trattengono – Ortiz si ritrova attratta dal lavoro dell’archeologa Ifigenia Quintanilla, esperta delle Sfere Diquís: una collezione di oltre 300 pietre antiche che punteggiano il paesaggio costaricano. Decide così  di seguire il viaggio di Ifigenia attraverso una storia indigena cancellata. Attraverso gli oggetti e le loro storie, Carolina impara un modo diverso di relazionarsi con la morte.

Interviene
Carolina Arias Ortiz – Nata in Costa Rica, all’età di 12 anni emigra in Belgio dove studia e si laurea in antropologia. In seguito, il fascino per le immagini e il suono l’ha spinta a esplorare il cinema e il linguaggio audiovisivo. Nel 2010 ha completato un corso di specializzazione in Film documentario a Barcellona. È tornata in America Latina e si è stabilita per 4 anni a Quito, in Ecuador, dove ha lavorato in diversi territori indigeni con organizzazioni femminili. Attualmente vive in Costa Rica, dove lavora come professoressa di antropologia e cinema, sviluppando anche progetti di documentari con la sua società di produzione.

In collaborazione con
Festival del cinema ibero–americano di Trieste